La Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza è un’istituzione di natura giuridica privata senza fini di lucro, che opera al servizio del territorio faentino e del suo comprensorio con obiettivi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo del capitale umano, culturale ed economico. La propria attività istituzionale si realizza attraverso diversi strumenti – bandi, erogazione di contributi a favore di soggetti pubblici e privati no-profit, progetti propri, patrocini – secondo linee strategiche che investono prevalentemente i settori dell’istruzione, dell’educazione e della formazione; della ricerca scientifica e tecnologica; della  produzione, conservazione e valorizzazione dei beni e delle attività artistiche e culturali; nonché del welfare e della sanità pubblica. A questi, si aggiunge la valorizzazione delle varie espressioni dell’azione di volontariato, e più in generale il sostegno di iniziative idonee a promuovere direttamente lo sviluppo del territorio faentino e della comunità locale, con una particolare attenzione alle opportunità in favore del mondo giovanile.

Nella sua forma attuale, la Fondazione rappresenta la continuazione ideale e storica della Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza, la cui istituzione fu promossa nella seconda metà del XV secolo dal Beato Bernardino da Feltre, frate minore di San Francesco. Alla sua fondazione cooperarono il Padre Andrea Ronchi di Faenza, il Vescovo Giovan Battista Canonici di Bologna e Astorgio III Manfredi, Signore della Città. Il denaro occorrente provenne da spontanee offerte di caritatevoli cittadini e da pubbliche questue. L’atto costitutivo risale al 12 ottobre 1491.

Con atto a rogito notaio Mario Bergamini di Faenza in data 27 dicembre 1991 rep. n. 26763 fasc. n. 6342, la Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza ha scorporato in altra società la propria attività creditizia, in attuazione del progetto di ristrutturazione approvato con Decreto del Ministro del Tesoro n. 436305 del 23 dicembre 1991, divenendo – in conseguenza del conferimento e con il patrimonio costituito dalla partecipazione definitivamente ricevuta – Fondazione.

Da tale data, la Fondazione ha investito il proprio patrimonio in operazioni dai cui utili trae le risorse per svolgere la propria azione erogativa e progettuale, anche in partenariato e sinergia con altri attori del territorio.

Nei primi decenni di attività, la Fondazione si è infatti posta – e tuttora si pone – come interlocutrice per le organizzazioni della società civile e le istituzioni presenti sul territorio che perseguono i medesimi obiettivi di sviluppo, concretizzando la propria attività tramite azioni di intervento realizzate previo attento ascolto dei bisogni emergenti ed una trasparente valutazione delle proposte di contributi pervenute.

Negli ultimi anni, anche alla luce delle mutate condizioni della struttura socio-economica e della velocità dei cambiamenti sociali e tecnologici in corso, la Fondazione ha strategicamente focalizzato il proprio ruolo in quello di soggetto che intende creare le pre-condizioni favorevoli allo sviluppo armonico del territorio, privilegiando prevalentemente l’azione sulla qualità del capitale umano e sullo stimolo all’innovazione, a partire quindi dai giovani, dalla loro formazione e crescita – in particolare tramite il progetto proprio del Contamination Lab, pre-incubatore di idee e progetti imprenditoriali tramite cui offrire un contesto di inclusione, confronto e sviluppo delle capacità creative e progettuali dei giovani, in relazione con attori del mondo imprenditoriale, istituzionale e professionale del territorio.

Anche in tale ottica, la Fondazione ha spostato progressivamente il forte legame con la storica banca conferitaria verso il modello di soggetto investitore collegato ad una molteplicità di asset che, pur se oggi illiquidi, rappresentano grandi potenzialità per lo svolgimento della propria missione istituzionale, e sui quali la Fondazione chiama a collaborazione tutti i soggetti istituzionali e privati che operano per il bene della comunità faentina.

La sfida che la Fondazione intende proseguire nei prossimi anni è quella di un progressivo superamento delle semplici erogazioni monetarie e indifferenziate, in favore di una progettualità sia propria sia degli altri attori locali, una progettualità che attraverso la promozione e il coordinamento di spazi, competenze e servizi sia capace di innescare processi volti ad accompagnare verso l’autonomia i soggetti destinatari dei contributi e dei progetti, ove il focus prioritario resta identificato nella formazione dei giovani, capitale umano della comunità a cui è affidata la prospettica capacità di sviluppo sociale, culturale, economico e di costruzione del futuro.