Negli ultimi anni, anche alla luce delle mutate condizioni della struttura socio-economica e della velocità dei cambiamenti sociali e tecnologici in corso, la Fondazione ha strategicamente focalizzato il proprio ruolo in quello di soggetto che intende creare le pre-condizioni favorevoli allo sviluppo armonico del territorio, privilegiando prevalentemente l’azione sulla qualità del capitale umano e sullo stimolo all’innovazione, a partire quindi dai giovani, dalla loro formazione e crescita – in particolare tramite il progetto proprio del Contamination Lab, pre-incubatore di idee e progetti imprenditoriali tramite cui offrire un contesto di inclusione, confronto e sviluppo delle capacità creative e progettuali dei giovani, in relazione con attori del mondo imprenditoriale, istituzionale e professionale del territorio.
Anche in tale ottica, la Fondazione ha spostato progressivamente il forte legame con la storica banca conferitaria verso il modello di soggetto investitore collegato ad una molteplicità di asset che, pur se oggi illiquidi, rappresentano grandi potenzialità per lo svolgimento della propria missione istituzionale, e sui quali la Fondazione chiama a collaborazione tutti i soggetti istituzionali e privati che operano per il bene della comunità faentina.
La sfida che la Fondazione intende proseguire nei prossimi anni è quella di un progressivo superamento delle semplici erogazioni monetarie e indifferenziate, in favore di una progettualità sia propria sia degli altri attori locali, una progettualità che attraverso la promozione e il coordinamento di spazi, competenze e servizi sia capace di innescare processi volti ad accompagnare verso l’autonomia i soggetti destinatari dei contributi e dei progetti, ove il focus prioritario resta identificato nella formazione dei giovani, capitale umano della comunità a cui è affidata la prospettica capacità di sviluppo sociale, culturale, economico e di costruzione del futuro.